Si chiuderà il 2 agosto la terza campagna di scavo nell’ area della cosiddetta villa romana di Fiumana condotta dall’ Università di Parma con una equipe composta da studenti e archeologi sotto la direzione del professor Riccardo Villicich, sotto gli auspici del Comune di Predappio e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nel pomeriggio di martedì 30 luglio, davanti ad un numerosissimo pubblico (oltre 200 persone) proprio sul sito degli scavi, sono stati presentati i risultati della campagna 2024. Anche quest’ anno lo scavo ha visto all’opera per circa un mese studenti universitari e alunni degli istituti superiori di Parma. Il lavoro degli archeologi è ripartito dalle conclusioni della campagna del 2023 nella quale era stato ritrovato un grande ambiente con vani riscaldati da identificare probabilmente come il complesso termale della villa romana tardo antica. Va comunque sottolineato che già dalla campagna di scavo del 2022 è emerso chiaramente che nel sito di Fiumana più che di “villa romana” bisogna parlare di “ville romane”. Una prima, già oggetto di scavo negli anni 60 del secolo scorso, è databile all’ età altoimperiale, con la presenza di varie attività produttive come quella agricola e artigiana. Il secondo complesso residenziale messo in luce nella campagna del 2022 sempre nella molto estesa area oggetto di ricerca si è rivelato una residenza di grande prestigio e cioè una grande villa a padiglioni databile in età tardo antica.
Lo scavo estensivo condotto quest’anno ha riguardato le terme tardo antiche databili alla metà del V secolo, come testimonia il gruzzolo di monete imperiali ritrovate che risalgono al periodo di regno di Galla Placidia e del figlio Valentiniano III. Sono stati portati in luce pavimenti in cocciopesto e strutture murarie che hanno consentito di appurare che sotto gli ambienti delle terme tardo antiche ci sono addirittura altri tre impianti termali: il primo di epoca repubblicana (I sec. a. C.), il secondo di età augustea ed il terzo databile al periodo medio imperiale. Grazie al ritrovamento di monete e ceramiche si può affermare che il sito fu frequentato quindi dal I secolo a. C. almeno fino alla metà del V secolo d.c.
Nell’ area della villa alla quale afferivano le terme tardo antiche è stata trovata una grande quantità di marmi anche pregiati (porfido, cipollino, brecce di vario colore) nonché marmi di provenienza africana e asiatica.
“ l’ imponenza della villa tardo antica è confermata da quest’ ultimo scavo dell’ impianto termale– precisa il professor Villicich, direttore dello scavo- e tutto questo ci rivela l’ influenza della corte imperiale ravennate sul territorio, documentata dall’ edificazione di una struttura come quella di Fiumana attribuibile come proprietà quanto meno ad un esponente dell’ alta aristocrazia della capitale dell’ impero romano d’ occidente”
Per conoscere meglio cosa ci fosse a Fiumana in età romana bisognerà attendere la campagna di scavo 2025 per la quale gli obbiettivi sembrano già abbastanza delineati. “Dobbiamo proseguire gli scavi in estensione sia del complesso termale sia della struttura posizionata a monte a un centinaio di metri di distanza -spiega Villicich- Di questa struttura, oggetto della ricerca della campagna di scavi precedente e che abbiamo ribattezzata “quadrifoglio di pietra” dobbiamo cercare di capire il collegamento con le terme scavate quest’ anno”. (Paolo Poponessi)