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Nautica, allo Yacht Club de Monaco l’applicazione dell’idrogeno nel settore marittimo

In una tavola rotonda si è discusso di come unire innovazione tecnologica e rispetto per l'ambiente

6 Luglio 2024

Affrontare il tema dell’idrogeno nel settore marittimo e della nautica da diporto. È l’obiettivo dell’annuale tavola rotonda sull’idrogeno (giunta quest’anno alla quinta edizione) organizzata dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco, dalla Missione per la Transizione Energetica di Monaco e dallo Yacht Club de Monaco, che si è tenuta durante l’Energy Boat Challenge, appuntamento nautico dedicato alle propulsioni alternative.
Tra i protagonisti della giornata c’è Sbm Offshore. “Crediamo fermamente che investire nella Monaco Energy Boat Challenge, dove emerge lo spirito della competizione e i protagonisti sono gli ingegneri del futuro, sia fondamentale per realizzare una transizione energetica sicura. L’idrogeno è una delle principali risorse sulle quali si ragiona in questo momento, quindi la consideriamo come parte dell’equazione. In questa prospettiva abbiamo sviluppato un sistema galleggiante per la produzione di idrogeno per alimentare le barche. Siamo focalizzati su soluzioni che ci sembrano più commerciabili come l’ammoniaca, combustibile alternativo che sta prendendo nel settore della nautica. Stiamo esplorando il settore sia dal punto di vista dei terminali per l’offloading nell’immediato, sia la prospettiva di avere degli FPSOs (Floating Production Storage Offloading Unit, unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico, ndr) nel futuro che possano provvedere alla produzione di ammoniaca”, sottolinea Francesco Prazzo, amministratore delegato di SBM Offshore.
Passando alle infrastrutture, NatPower H ha annunciato la finalizzazione del primo rifornimento di idrogeno durante l’evento nautico. L’operazione si è svolta nelle prime ore del mattino al porto di Monaco con il supporto e il know-how tecnico e tecnologico di Linde Gas. Le barche rifornite includono MadBlue Marine P-01 e Inocel-Poseidon, e il Riviera Racing dell’Università di Cambridge. Quest’ultimo è un team di studenti con l’obiettivo di dimostrare la fattibilità dell’idrogeno come combustibile per un futuro marittimo più sostenibile.
“Siamo entusiasti di aver portato l’idrogeno verde nel mondo delle competizioni nautiche, dimostrando che è possibile unire innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente. Il supporto dello Yacht Club de Monaco e di Linde è stato fondamentale per il successo di questa operazione – afferma Andrea Minerdo, ceo di NatPower H -. Il nostro impegno è rivolto a promuovere soluzioni energetiche innovative e sostenibili e la partecipazione alla Monaco Energy Boat Challenge rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui l’idrogeno verde sarà il protagonista della mobilità marittima”.
Man mano che l’idrogeno guadagna spazio, una delle tante domande che vengono poste è ‘Cella a combustibile o motore a combustione interna a idrogeno?’ Cosa riserva il futuro?’ “L’idrogeno è una risorsa per decarbonizzare e può avere diversi tipi di applicazioni. Nel settore marittimo, il problema principale è che manca la fornitura di idrogeno e oggi le infrastrutture non sono pronte. Questo meccanismo sta rallentando il mercato. La tecnologia però sta ora emergendo e ci sono alcune soluzioni molto efficienti come le celle a combustibile che sono pronte e molto efficienti per un uso intensivo e anche i motori a combustione a idrogeno (H2ICE) come soluzione per accelerare l’ecosistema”, dice Jules Billiet ceo Inocel. (LaPresse)
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