Non vedo l’ora che arrivi domenica per vederlo sulla panchina del mio Milan. Sono diventato milanista per Rivera, poi mi sono innamorato di Baresi, poi Ringhio. Più di Van Basten, più di Gullit, più di tutti.
Il mio Milan è Baresi, che a Cesena,nella partita che ci condanno’ alla B, si mette al centro del campo e impone una gara tutta nella metà campo avversaria.
Il mio Milan e’ Gattuso, che in una partita di campionato, dove lui avanzava rabbioso…tutta la squadra avversaria arretrava.
Rino e’ il mio mito. Il ragazzo del sud che si impone al nord.
Un ragazzo, un uomo, che ha giocato con i talenti più grandi, con il talento grandissimo di una forza di volontà senza limiti.
La volontà, la determinazione, la grande applicazione, l’umiltà, il lavoro, la tigna.
I suoi grandi talenti.
Con i suoi piedi piedi sarebbe stato un normale giocatore di serie c. Con il cervello e il cuore ha vinto la Champion.
Non si può descrivere la sua forza.
È stato un fuoriclasse. Si, si, non ho dubbi. Nel grande Milan ha avuto un ruolo e un peso come quello dei più grandi.
Che Milan sarebbe stato senza uno che va a marcare su tutti, che aggredisce tutti, che riempie ogni spazio, ogni buco, che guarda il pubblico nei momenti difficili e tutti, tutti, 50-60 mila uomini e donne scendono in campo con lui.
Il Milan ha bisogno del suo impeto. Non ha la forza e il talento del Napoli o della Juve. Non c’è paragone. Come non c’era fra Rino e Seedorf e Kakà. Ma Rino sapeva ergersi al loro livello, per utilità nel gioco.
Saprà portare il Milan ad ergersi al livello delle squadre più forti perché, come lui, non mollera’ mai.
E se così non sarà, vorra’ dire che questo Milan, guidato da interisti, non si merita uno come Gattuso.
Ma così non sarà.
Con Rino ci riprendiamo il Milan.

Sergio Pizzolante, deputato della Repubblica

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