L’evento dello Shopping Night di sera, venerdì, in centro storico a Cesena costituisce l’ennesima dimostrazione dell’impegno dei commercianti del nucleo antico per vitalizzarlo creando situazioni attrattive per i visitatori. In questo senso i venerdì sera di luglio rappresentano la prova più lampante. L’occasione del Black Friday era propizia ed è stata colta al volo e certamente risulterà gradita non solo alla clientela, che approfitterà delle ghiotte occasioni, ma anche a chi verrà in centro a fare una passeggiata approfittando dell’apertura dei negozi e delle varie iniziative.
Ma sorge spontanea una riflessione che si accompagna a un rammarico: che cosa avrebbe potuto essere questa iniziativa con le luminarie natalizie già accese in un ben altro contesto di accoglienza? Altri comuni vicino a a noi, coma ad esempio Rimini hanno acceso le luminarie sabato scorso e Forlì lo farà questo sabato, mentre invece il comune di Cesena ha optato per l’8 dicembre, come l’anno scorso. Per quattro spiccioli risparmiati valeva la candela di non accendere la luce nel centro che a parole si dice di voler valorizzare ma quando se ne ha l’occasione non lo si fa? Per rendere il centro fruibile e attrattivo basterebbe realizzare una mobilità non ostruzionistica, rafforzare la sosta e valorizzare l’area storica dal punto di vita estetico. E fare bene le cose semplici, come ad esempio illuminare quando si deve. L’effetto del Natale si poteva creare ben prima dell’8 dicembre. Perché non si è fatto? Non ci voleva molto. Forse perché delle sorti del centro e del piccolo commercio non interessa a nessuno? Tante volte in questi anni Confcommercio ha fatto proposte concrete per aiutare lo shopping natalizio fra cui quella della prima ora di parcheggi gratuti ma purtroppo non sono mai state recepite e tutto ciò induce ad amare riflessioni sulla reale attenzione al commercio di prossimità in sofferenza, come se si passasse davanti alle vetrine spente e si guardasse dall’altra parte.
Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate
L’evento dello Shopping Night di domani sera, venerdì, in centro storico a Cesena costituisce l’ennesima dimostrazione dell’impegno dei commercianti del nucleo antico per vitalizzarlo creando situazioni attrattive per i visitatori. In questo senso i venerdì sera di luglio rappresentano la prova più lampante. L’occasione del Black Friday era propizia ed è stata colta al volo e certamente risulterà gradita non solo alla clientela, che approfitterà delle ghiotte occasioni, ma anche a chi verrà in centro a fare una passeggiata approfittando dell’apertura dei negozi e delle varie iniziative.
Ma sorge spontanea una riflessione che si accompagna a un rammarico: che cosa avrebbe potuto essere questa iniziativa con le luminarie natalizie già accese in un ben altro contesto di accoglienza? Altri comuni vicino a a noi, coma ad esempio Rimini hanno acceso le luminarie sabato scorso e Forlì lo farà questo sabato, mentre invece il comune di Cesena ha optato per l’8 dicembre, come l’anno scorso. Per quattro spiccioli risparmiati valeva la candela di non accendere la luce nel centro che a parole si dice di voler valorizzare ma quando se ne ha l’occasione non lo si fa? Per rendere il centro fruibile e attrattivo basterebbe realizzare una mobilità non ostruzionistica, rafforzare la sosta e valorizzare l’area storica dal punto di vita estetico. E fare bene le cose semplici, come ad esempio illuminare quando si deve. L’effetto del Natale si poteva creare ben prima dell’8 dicembre. Perché non si è fatto? Non ci voleva molto. Forse perché delle sorti del centro e del piccolo commercio non interessa a nessuno? Tante volte in questi anni Confcommercio ha fatto proposte concrete per aiutare lo shopping natalizio fra cui quella della prima ora di parcheggi gratuti ma purtroppo non sono mai state recepite e tutto ciò induce ad amare riflessioni sulla reale attenzione al commercio di prossimità in sofferenza, come se si passasse davanti alle vetrine spente e si guardasse dall’altra parte.
Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate