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Milano, 18enne ucciso a colpi di arma da fuoco

È successo in via Varsavia, alla periferia sud-est della città

Un giovane di 18 anni, di origine slava, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco al torace dopo un’aggressione subita da più persone mentre si trovava all’interno di un furgone, in via Varsavia, alla periferia sud-est di Milano. L’intervento della Polizia di Stato è scattato alle 3.15. Trasportato all’ospedale Policlinico, il ragazzo è deceduto verso le 4.25.

Il fratello: “Ho sentito due colpi”

La vittima si chiamava Jhonny Sulejmanovic ed era sul furgone insieme alla moglie Samantha, anche lei giovanissima, tra i 18 e i 19 anni, che è riuscita a uscire dal veicolo e scappare durante il raid. I due stavano dormendo a pochi metri di distanza dal camper dove abitano i genitori della vittima. Sul luogo dove è avvenuta la sparatoria, e dove sono in corso ancora i rilievi della scientifica, stanno arrivando altri membri della famiglia della vittima: molti di loro hanno i propri camper posteggiati lungo il marciapiede di via Varsavia. Il fratello, che dorme in un camper lì nei pressi della sparatoria, ha raccontato a LaPresse di aver sentito questa notte due colpi ma di non aver sentito urla o altro. La famiglia ancora non sapeva della morte del giovane che è stata confermata loro dagli agenti: alla notizia sono scoppiati i pianti e le urla di dolore dei familiari.

Ucciso nel sonno, ipotesi faida o vendetta

Sulejmanovic, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato ucciso nel sonno. I killer avrebbero sfondato i vetri sparando e colpendolo mentre dormiva. Tra le prime ipotesi al vaglio una possibile faida o vendetta: la vittima al momento non risulta avere precedenti.

I fratelli: “Lo hanno picchiato e poi gli hanno sparato”

Stando a quanto dicono invece una sorella e un fratello della vittima, sarebbero state 5-6 persone ad aggredire Jhonny Sulejmanovic, picchiandolo fuori dal furgone e poi sparandogli. “Ho visto tutto, lo hanno picchiato, poi sono venuti sotto le finestre. È arrivata una macchina con cinque-sei persone, avevano dei coltelli lunghi e delle pistole, ho visto mio fratello che moriva. Una persona dei palazzi ha chiamato la polizia e sono scappati. Ho visto tutto, mio fratello era per terra, lo picchiavano in 5/6 persone, con delle maschere, a volto coperto. Lui era nel furgone con sua moglie che dormiva“, ha raccontato Sara, 20 anni, che ieri sera aveva parcheggiato il camper dietro a quello del fratello. La giovane ha raccontato che la famiglia, di origine bosniaca, sarebbe arrivata in via Varsavia da 5-6 mesi. Stessa versione quella del fratello che parla di persone sconosciute alla vittima. “Conoscevano la macchina. Gli hanno detto ‘andiamo a bere in un bar’, la moglie ha detto di no. Sono arrivato a piedi dal semaforo, ho visto che lo picchiavano, non sapevo che avevano una pistola. Gli ho dato dell’acqua e mi ha detto ‘ti voglio bene’“, ha detto l’uomo che ha trovato il 18enne già agonizzante a terra. Secondo la sua versione, il gruppo sarebbe stato composto a sua volta da bosniaci. https://www.lapresse.it/cronaca/2024/04/26/milano-18enne-ucciso-a-colpi-di-arma-da-fuoco/

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